Esattamente vent’anni fa, nel 2004, il Parlamento italiano ha istituito il Giorno del Ricordo, una solennità civile da celebrare ogni 10 febbraio, avente come fine, dice la legge, quello di “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Giovedì 8 febbraio 2024, in prossimità di tale ricorrenza, si è tenuto un incontro in Aula Magna con la sig.ra Anna Rismondo, esule istriana, membro del comitato provinciale di Verona dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che ha raccontato la sua storia e le vicende che l’hanno vista, ancora bambina, abbandonare in circostanze drammatiche assieme alla madre la propria città natale, Rovigno, per trovare rifugio a Verona.
Ha concluso la sua testimonianza invitando all’accoglienza, e a vedere il confine come un luogo di commistione, da considerare come una ricchezza e non una disgrazia.
L’evento è stato organizzato assieme al Centro Studi per l’Educazione di Verona.